Ecco cosa leggerai in questa newsletter:
Sondaggio (Hai mai utilizzato un “motore di risposta” per fare le tue ricerche?)
News: AltStore è il primo app store alternativo per iOS; Ecosia lancia il browser più green del pianeta; arriva l’LLM che parla italiano; Apple si lancia nell’Open Source; NVIDIA investe in Giappone; gli occhiali “intelligenti” di Ray-Ban e Meta.
Community: fai crescere le tue competenze; le migliori aziende in cui lavorare.
Le strategie sono cambiate
Vi avevamo già raccontato della rivoluzione in atto in area Search Engine, ma, a distanza di poche settimane, ci ritroviamo costretti a tornare sull’argomento. L’Intelligenza Artificiale sta progressivamente mettendo in discussione le certezze che i professionisti del web avevano consolidato nel corso degli ultimi anni. Insomma, le regole stanno cambiando rapidamente (ad una velocità mai vista prima!) e, per molti esperti di settore, l’attuale scenario è piuttosto preoccupante. I siti web che, almeno fino a questo momento, avevano vissuto di “traffico organico”, puntando in maniera quasi esclusiva sulla SEO (Search Engine Optimization), devono al più presto cambiare approccio.
Mentre OpenAI, quasi in sordina, ha introdotto l’accesso senza autenticazione alla versione gratuita di ChatGPT (3.5), assimilandola, di fatto, ad un vero e proprio motore di ricerca (secondo alcune indiscrezioni trapelate in queste ore, OpenAI starebbe addirittura per lanciare un vero e proprio motore di ricerca. L’indirizzo sarebbe search.chatgpt.com e la data prevista per il rilascio il 09/05/2024), durante il recente Business, Government & Society Forum presso l'Università di Stanford, Sundar Pichai (AD di Google) ha rilasciato dichiarazioni inconsistenti e vaghe sul “futuro della ricerca”, sostenendo (a nostro avviso, senza ritegno!) che, oggi, le cose non sono cambiate poi così tanto rispetto a dieci anni fa. A suo modo di vedere, l’unica differenza con il passato sarebbe rappresentata dalla tecnologia. In realtà, sebbene Pichai non lo abbia mai confessato, sono cambiate anche le strategie di Google.
(Guarda l'intervista al minuto 77)
Mentre tutti stanno ancora aspettando il rollout definitivo di SGE (Search Generative Experience) a livello globale (è stata implementata solo in USA e, più recentemente in UK, ma è probabile che entro l’estate tutti potremo “goderne”), nel frattempo, i “motori di risposta” stanno saltando fuori come funghi, ridefinendo profondamente l’esperienza di ricerca, almeno, per come la conosciamo.
I motori di ricerca di nuova generazione
Per capire come stanno davvero le cose, nelle ultime settimane, abbiamo deciso di scartabellare la rete, immaginando che Perplexity (startup attualmente valutata tra i 2,5 e i 3 miliardi di dollari!) fosse uno dei pochi “motori di ricerca di nuova generazione” sulla piazza. Ci siamo sbagliati e neanche di poco!
Tra i vari “motori di risposta” con cui siamo venuti in contatto (e che abbiamo provato!), quelli che ci hanno maggiormente stuzzicato sono i seguenti:
🔥Komo: un motore di ricerca che integra tre distinte funzionalità - “Chat”, “Explore” e “Search” - utilizzabili, rispettivamente, per approfondire, generare idee o discutere di argomenti specifici (“Chat”), mantenersi aggiornati sui temi di tendenza all’interno della propria comunità (“Explore”) e ricercare informazioni in rete (“Search”);
🔥Waldo: un motore di risposta alimentato dall’Intelligenza Artificiale che, pur utilizzando gli indici di ricerca di Google e Bing, organizza gli output in maniera del tutto differente, suddividendo le proprie risposte in specifiche sezioni tematiche;
🔥YOU: una piattaforma molto simile (anche graficamente) a Perplexity (sebbene sia certamente meno veloce e performante) che fornisce risposte puntando su un dataset di grandi dimensioni (LLM) ma restituendo anche una serie di link ai siti web da cui ha tratto parte delle informazioni;
🔥Yep: un motore di ricerca che utilizza algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning per fornire risposte pertinenti e personalizzate. Tra le sue funzionalità più avanzate, va senz’altro segnalata la possibilità di filtrare i risultati della ricerca per data, località o tipologia di file, nonché la possibilità di salvare i risultati delle ricerche effettuate;
🔥Andi Search: un motore di ricerca di nuova generazione che utilizza l’AI Generativa per fornire risposte dirette e personalizzate alle query degli utenti. Presenta un’interfaccia molto “amichevole”, rendendo le conversazioni più coinvolgenti, e dispone di una funzione di guida ai comandi che aiuta ad ottimizzare le query di ricerca;
🔥Brave Search: un motore di ricerca di nuova generazione che può contare su un proprio sistema di indicizzazione dei risultati. Brave Search è privato per impostazione predefinita, il che significa che non raccoglie le informazioni personali degli utenti, sul loro dispositivo o sulle loro ricerche. Da segnalare, inoltre, la recente introduzione di una nuova funzionalità alimentata dall’Intelligenza Artificiale, “Summarizer”, che consente di fornire risposte concise e pertinenti in cima ai risultati di ricerca. A differenza di un modello AI “interamente generativo”, Summarizer è stato addestrato per elaborare ed integrare molteplici fonti di informazione presenti sul web, producendo risposte in linguaggio naturale.
Qualche “motore di risposta” ci sarà senz’altro sfuggito (se ne conoscete altri, segnalateceli nei commenti!), ma lo scenario è, comunque, abbastanza chiaro. Da qui a breve, per fare le nostre consuete ricerche sul web, non potremo più prescindere dall’Intelligenza Artificiale. Bisognerà solo capire come si evolverà la situazione (ovvero, in che modo la utilizzeremo) e quali saranno le mosse della “regina dei motori di ricerca”, ossia Google, che (almeno fino a questo momento) non ha certo dato prova di grande lucidità e lungimiranza.
Sondaggio
Le risorse di questa settimana
News
AltStore è il primo app store alternativo per iOS. Per adeguarsi alle richieste della Commissione Europea (Digital Market Act), Apple si è vista costretta a concedere il “sideloading” delle applicazioni, ovvero la possibilità di scaricarle anche da app store “terzi”. AltStore è il primo app store alternativo per iOS a disposizione degli utenti europei che utilizzano iPhone aggiornato almeno alla versione 17.4;
Ecosia lancia il browser più green del pianeta. La società tedesca, attiva in area Search Engine fin dal 2009, con un post pubblicato sul proprio blog, ha dichiarato di voler investire il 100% dei profitti nelle iniziative a favore del pianeta: produrrà energia solare per ogni giorno in cui gli utenti lo sceglieranno per navigare, generando ben 25 Wh da fonti rinnovabili (sufficienti ad alimentare una lampadina per tre ore);
Arriva l’LLM che parla italiano. Minerva, creata dal gruppo di ricerca Sapienza NLP (Natural Language Processing), è la prima famiglia di Large Language Model addestrati da zero (con oltre 500 miliardi di parole) su contenuti in lingua italiana. Avranno diverse applicazioni: dalla comprensione del linguaggio naturale alla generazione di testo, passando per la traduzione automatica e l’assistenza clienti automatizzata. Sebbene, al momento, Minerva sia stata resa disponibile in anteprima solo per la comunità scientifica, già nelle prossime settimane è previsto il rilascio pubblico della sua versione più evoluta, che comprenderà la possibilità di conversare con l'Intelligenza Artificiale in italiano;
Apple si lancia nell’Open Source. Apple ha appena rilasciato OpenELM, una nuova serie di LLM Open Source progettati per funzionare interamente su un singolo dispositivo senza la necessità di connettersi ai server in cloud. Sono attualmente disponibili su Hugging Face in otto distinte versioni, quattro “pre-trained” e quattro “instruction-tuned”.
NVIDIA investe in Giappone. NVIDIA collaborerà con il Giappone per costruire un supercomputer quantistico ibrido, che utilizzerà ben 2000 GPU AI H100. Il progetto, chiamato ABCI-Q, è guidato dall’Istituto Nazionale di Tecnologia Industriale Avanzata (AIST) del Giappone. NVIDIA fornirà il software ed integrerà la sua piattaforma CUDA-Q, una risorsa Open-Source per applicazioni ibride (Quantum Computing e AI);
Gli occhiali “intelligenti” di Ray-Ban e Meta. Ray-Ban ha lanciato una nuova collezione di occhiali intelligenti, chiamata Ray-Ban Meta. Le funzionalità più interessanti degli occhiali nati dalla collaborazione fra Ray-Ban e Meta sono una fotocamera ultra-wide da 12 megapixel, audio migliorato, e, soprattutto, la possibilità di effettuare chiamate, inviare messaggi e trovare risposte alle proprie domande semplicemente dicendo "Hey Meta". Ciliegina sulla torta, la possibilità di trasmettere in diretta senza interruzioni, potendo contare su una batteria che può raggiungere le 36 ore di autonomia.
Community
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